Dreams are flying away like a fleet of boats...Hope and desire are their wings, fear and anxiety their limits. Where is the horizon, where is the starting point? A jump in the middle of nothing, in a nowhere land as big as the word and ourselves.
The installation refers to Antonio Canova's figures with wings, always on the border between life and death. It looks like a fleet of dreams, a flock of boats made of moulting feathers of various birds of the color of the sky and the sea, the clouds and the abyss. It is a flight, a migration, a mid-air travel on thin vessels. There are no helmsmen, oars, sails or engines, but just the strength and the tenacity of one's hope and visions.
50 barche, di cui 39 realizzate appositamente per Possagno, 4 anni di raccolta penne, 6 giorni di allestimento, nessun chiodo, parecchie centinaia di metri di filo da pesca...
Il progetto si ispira alle figure alate di Canova, figure sempre riconducibili a un passaggio, a una soglia, a un limite, sospese fra vita e morte. La mia installazione per molti aspetti è antitetica rispetto alle sculture di Canova. Poesia e delicatezza derivano da una fragilità senza miti, diversa da quella neoclassica. Niente perfezione, estrema levigatezza formale, materiali nobili, valori assoluti espressione di un'élite, astrazione temporale a dispetto dei mutamenti epocali in atto, ma fragili scarti biologici che esprimono la condizione di precarietà del nostro tempo. Le mie barche descrivono una dimensione utopica, di speranza e lotta, seppur onirica, non una dimensione ideale. Un desiderio di viaggio o fuga dove la meta non è ben chiara, ma solo il desiderio e le paure che animano questo salto nel vuoto.
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