Tuesday, July 8, 2014

I.OVO #GIORNI FELICI

I GIORNI FELICI DI CASA TESTORI

Gabriella_glowQui, ora, abita la cultura. E’ anche dichiarato nella scritta al neon sulla porta d’ingresso: “Kultura 24h”. L’arte si appropria delle mura, dei ricordi, del calore domestico e delle stanze di Casa Testori: Giorni Felici 2014 apre le porte della villa a 22 artisti contemporanei.
Novate Milanese (MI), Associazione Culturale Casa Testori, Largo Angelo Testori 13, dal 30.05.2014 al 13.07.2014
A cura di Marta Cereda
L’edizione 2014 di Giorni Felici, progetto espositivo giunto al suo primo lustro, dichiara di non avere un tema specifico, ma, gioco forza, trattandosi di un progetto interamente sviluppato attorno ai bellissimi spazi (interni ed esterni) della ex residenza della famiglia Testori, non può prescindere dal ricordo fittamente presente della funzione che in passato il luogo ha svolto: quello di essere casa, spazio domestico e intimo di una famiglia.
TosattiIl crine tra presente e passato, tra dimensione privata e pubblica, scorre veloce, in un’atmosfera sospesa che favorisce sicuramente una lettura stratificata, non solo a livello di contenuti, ma anche (e soprattutto) a livello percettivo.
Mentre ci si aggira fra le stanze, si ha quasi timore di violare uno spazio personale; a tratti ci si sente spettatori indiscreti di altre vicende umane, ma c’è l’arte ad ammorbidire la sensazione di intrusione, favorendo quella, più accomodante, della condivisione.
Briganti
In visita, la giovane e attenta curatrice, nel presentare le opere allestite nelle stanze, specifica “Questa era una delle cucine”, “Questa la sala da pranzo”, “Questo lo studio di Giovanni Testori*”… e così via per ciascuno degli ambienti che oggi accolgono nuove creazioni artistiche, in un continuo e vivace rimando tra struttura e opere, contenitore e contenuto. Se da spettatore ci si sente quasi colti da una lieve sensazione di impudenza, ci si domanda cosa hanno provato i  22 artisti quando, per la prima volta, hanno compiuto il sopralluogo per scegliere quello che sarebbe stato il loro intervento. E a ben vedere, dalla maggior parte delle opere traspare questo “travaglio” emotivo; un percorso di percezioni che spesso produce un caldo effetto poetico.
SevicIl buio forzato che incombe sulla prima sala è preludio e monìto all’installazione di Elisabetta Falanga: L’altro livello della terra è la ricostruzione della stanza di un malato, posta al di sotto di un pavimento di vetro a mezz’aria su cui è sparsa della terra. L’impatto è potente, l’assorbimento visivo totalizzante. La penombra e il forte odore di terriccio bagnato, i mobili originali consumati e lo spessore del silenzio, producono una stasi surreale tra i concetti di vita e di morte, una descrizione visiva e cristallizzata della condizione stessa dell’ “essere malato”. Si prosegue di sala in sala, osservando i micromondi sottovetro di Chiara Briganti, la pittura diMartin Disler, le incisioni di Piero Pizzi Cannella, per giungere al video di Diego Marcon, in cui una semplice linea disegna una tenda, un’altra versione di casa se vogliamo, riparo per il soldato intento a pulire il suo stivale. La rampa di scale che porta al secondo piano si trasforma in una voliera per i grandi animali-uccelli disegnati all’interno del progetto Atelier dell’errorecondotto con alcuni bambini della neuropsichiatriainfantile: questa non è arte, è probabilmente la maggiore forma di espressione che possa esistere.
Falanga4Al piano superiore (dove si riesce anche bene ad apprezzare la verde rigogliosità del giardino retrostante che prende forma di finestra in finestra) altre stanze e altrettanti artisti. Lì, dove in modo permanente è stato scolpito a parete da Andrea Mastrovitoil ritratto della famiglia Testori, Anthony Zinonos omaggia Gabriella Testori, scomparsa lo scorso marzo, attraverso dei collages realizzati a partire da alcune foto giovanili della donna. Thomas Ruff, ospite d’onore della collettiva, presenta la serie sul mercato del pesce di Napoli, contraddistinta dal suo caratteristico taglio fotografico. Il lavoro di Marco De Sanctis riflette sul concetto di memoria e di reminiscenza, sviluppato in diversi concetti e tecniche, mentre quello di Giulia Berra si rifà alla natura per narrare racconti di metamorfosi, partendo dalle exuvie delle cicale, i resti di esoscheletro che gli insetti abbandonano dopo la muta. Se nelle buie e umide cantine della villa Matteo Maino inserisce una limpida porzione di cielo,Gian Maria Tosatti al piano superiore ricrea una stanza oscura, illuminata solo dalla luce vibrante proveniente dal vetro rettangolare di una porta adiacente. Forse il riverbero intermittente di un televisore: chi, da piccolo, in una stanza buia non ricorda di avere cercato un pallido bagliore confortante proveniente da un’altra stanza della casa?
Serena Vanzaghi
Giovanni Testori (Novate Milanese, 1923 – 1993) è stato storico dell’arte, scrittore e intellettuale di fama dei circuiti culturale milanesi.
AltaleneElenco completo degli artisti e delle opere presenti in mostra:
Marjia Sevic – Culture non stopMarco Basta – Erratico;Elisabetta Falanga – L’altro livello della terraPiero Pizzi Cannella – Bon à tirerAtelier dell’errore – Siamo l’inciampo, superiamo le scale volandoChiara Briganti – Espirit de fenetre;Martin Disler – Vortici di conoscenzaDiego Marcon – Interlude;Amedeo Abello – Le voyeurAnthony Zinonos – Gabriella’s glow;Andrea Bruschi – Cosenz54Marco De Sanctis –RéminescencesThomas Ruff – m.d.p.n.; Agostino Bergamaschi– Little is left to tellGian Maria Tosatti – Spazio#7Margherita Moscardini – 1xUnknownGiulia Berra – SpogliaMatteo Maino – Frase contro fraseFatima Bianchi – Oggi che è domenica, vi immagino tutti a casa e vi sono vicinoLuca Monterastelli e Marzia Corinne Rossi – Mamihlapinatapai;Vittoria Parrinello – C’è qualcuno dentro al vento; Massimo Dalla Pola – A poison tree.

Friday, July 4, 2014

ARTRIBUNE #GIORNI FELICI

Invito a casa Testori. E tornano i Giorni felici

Casa Testori, Novate Milanese - fino al 13 luglio 2014. Qualche grande nome e un plotone di giovani, molti interessanti. L'ormai tradizionale collettiva “Giorni felici” torna al livello delle prime edizioni. E la villa che fu di Testori rivive…

Articolo completo: http://www.artribune.com/2014/07/invito-a-casa-testori-e-tornano-i-giorni-felici/

Giorni felici è ormai una piacevole tradizione. La collettiva che si svolge (quasi) tutti gli anni a Casa Testori affida a un diverso artista ognuna delle stanze della villa che fu del grande scrittore, drammaturgo e critico. Da questa formula risulta un uso stimolante dello spazio, con molti lavori site specific: la casa sembra tornare abitata, con le opere come inquilini.
Con un netto miglioramento rispetto all’ultima edizione, Giorni felici 2014 torna alla qualità che aveva contraddistinto la rassegna ai suoi inizi. Non è un caso: il metodo di selezione degli artisti è tornato a essere più ragionato, con la figura di un curatore – Marta Cereda – a tessere le fila del discorso. La collettiva riunisce qualche nome importante che fa da traino a un nutrito gruppo di giovani, molti dei quali presentano una poetica valida, anche se spesso ancora da sviluppare e rifinire.
Si comincia dalla facciata esterna, dove sopra la porta è affissa la scritta al neon Kultura 24 ore, opera di Marjia Sévic, che l’aveva concepita come sarcastica protesta contro la chiusura del museo di arte contemporanea di Belgrado. Al piano terra, la stanza più spettacolare è certamente quella di Elisabetta Falanga, che allestisce la camera di un malato costringendo il visitatore ad abbassarsi per entrare: un secondo pavimento gravato dalla terra opprime e spande il suo profumo.
Efficace la stanza dedicata alle “scatole” di Chiara Briganti, negli ultimi tempi baciate da fortuna critica: le opere dell’artista nata a Montpellier nel 1921 vedono valorizzata dalla collocazione la loro dimessa eleganza (ma va detto che il loro debito nei confronti di Joseph Cornell è un po’ troppo alto). Sempre al piano terra, la sala con opere su carta di Martin Disler funge da omaggio a Testori e alle sue scelte di critico militante.
Sulle scale sono allestite le ottime opere risultanti dal laboratorio di arteterapia Atelier dell’errore. E al primo piano si alternano proposte differenti, come i riusciti collage di Anthony Zinonos e i dipinti di Andrea Bruschi, tradizionalisti solo a un primo sguardo, ma non privi di attualità. Tocca poi al fuori quota della mostra, Thomas Ruff (le fotografie giungono in prestito da Lia Rumma), e a una delle proposte più interessanti, anche se la poetica è in forma embrionale: le opere di Agostino Bergamaschi (classe 1990), allievo di Gianni Caravaggio, che ben coglie l’ibrido di scultura e installazione come forma adatta a esprimere il contemporaneo.  Riuscita anche la stanza di Giulia Berra, che formalizza bene l’utilizzo di un materiale alquanto inconsueto: gli insetti.
La mostra invade anche il giardino con le altalene congelate nel loro movimento di Vittoria Parrinello e l’erbario digitale di Massimo dalla Pola. E per la prima volta sconfina nelle cantine. Qui, spiccano le opere di Luca Monterastelli e Marzia Corinne Rossi, che dividono la stessa stanza in quanto coppia nella vita. Le loro poetiche, autonome, si sposano bene tra loro e con gli spazi spogli che le accolgono.

Stefano Castelli
Novate Milanese // fino al 13 luglio 2014

Giorni felici a Casa Testori
a cura di Marta Cereda
CASA TESTORI
Largo Testori 13
02 36586877

Wednesday, July 2, 2014

ART TEXTS PICS #GIORNI FELICI

GIORNI FELICI A CASA TESTORI

Casa Testori è un luogo particolare, non solo perché Giovanni, tra i maggiori intellettuali del nostro Novecento, vi nacque e vi abitò ma anche perché questa casa di famiglia sorge accanto all’omonima fabbrica – ancora attiva – che rappresenta un tassello importante della storia del territorio novatese. Testimonianza concreta di un passato personale e collettivo e di un patrimonio che gli eredi hanno voluto conservare e destinare a spazio espositivo e di produzione culturale, iniziativa meritoria e ancora più importante perché si trova dell’hinterland, fuori dai circuiti urbanocentrici della cultura milanese.
Come molti altri luoghi progettati per altro scopo, Casa Testori non è uno spazio neutro ma un ambiente impregnato di storie, che emana suggestioni percepibili per chi la frequenta ancora oggi, come è successo ai 23 artisti invitati a Giorni Felici, collettiva giunta alla sua quinta edizione, che ha portato qui, negli anni, una interessante panoramica dell’arte contemporanea italiana e non solo.
Giorni Felici mutua il suo titolo dall’omonimo dramma beckettiano, molto amato da Testori, e allude metaforicamente alla gioia di una casa di nuovo vissuta e tornata a essere luogo di rinnovata creatività come lo fu in passato: qui, nel suo studio, vera e propria oasi di pace al primo piano dalle finestre che danno sul bellissimo giardino, Giovanni dipinse e scrisse molti dei suoi lavori.
La selezione degli artisti, proposta dalla curatrice Marta Cereda, è varia: dai giovanissimi come Giulia Berra ad altri già internazionalmente noti come Martin Disler – la cui opera fu recensita dallo stesso Testori nel 1987 –, Thomas Ruff e Pizzi Cannella fino a esperienze atipiche come quella dei ragazzi dell’Atelier dell’Errore, laboratorio ideato da Luca Santiago Mora all’interno del reparto di Neuropsichiatria infantile di Reggio Emilia e recentemente sperimentato nell’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Non un gruppo basato su affinità ma, al contrario, artisti di generazioni diverse e con percorsi differenti, invitati a riflettere sul concetto di casa, nella più completa libertà di interpretazione. Ogni artista occupa una stanza e propone la sua storia. Alcune sono legate all’ambiente come la rivisitazione in chiave modernista, proposta da Anthony Zinonos, delle fotografie di Gabriella Testori Bernardini, sorella minore dello scrittore, collocate nella stanza dove Andrea Mastrovito realizzò tre anni fa il ritratto della famiglia intagliando l’intonaco di una parete; altre invece alludono a esperienze personali condivise come Gian Maria Tosatti che ci invita a entrare in una camera buia illuminata a intermittenza da una luce misteriosa che filtra da una porta a vetri o ancora l’ambiente suggestivo ricreato da Elisabetta Falanga che è  quasi un viaggio speleologico in luogo remoto, letteralmente sepolto, che porta allo scoperto frammenti di vite scomparse. Nelle cantine, quest’anno rese disponibili per la prima volta, tra gli altri, il video di Fatima Bianchi che racconta una vicenda della propria famiglia mentre le sculture di Luca Monterastelli e Maria Corinne Rossi sono quasi dei personaggi fantastici che abitano il sottosuolo e dialogano tra loro con parole incomprensibili, come dice il titolo Mamihlapinatapai.
Lungo i corridoi, nelle camere, per le scale e nel giardino le nuove narrazioni si aggiungono alle memorie, rendendo la casa un luogo vivo, come sarebbe sicuramente piaciuto a Giovanni Testori.

Rossella Moratto


Giorni Felici a casa Testori
Casa Testori – Novate Milanese (Milano), largo A. Testori 13 (via Piave angolo via Dante)
Orari: martedì, mercoledì, venerdì: 10.00-18.00; giovedì: 10.00-22.00 sabato, domenica: 12.00-20.00
Ingresso gratuito
Fino al 13 luglio 2014

Artisti in mostra: Amedeo Abello, Marco Basta, Agostino Bergamaschi, Giulia Berra, Fatima Bianchi, Chiara Briganti, Andrea Bruschi, Massimo Dalla Pola, Atelier dell’Errore, Marco De Sanctis, Martin Disler, Elisabetta Falanga, Matteo Maino, Diego Marcon, Luca Monterastelli, Margherita Moscardini, Vittoria Parrinello, Piero Pizzi Cannella, Marzia Corinne Rossi, Marija Sevic, Gian Maria Tosatti, Anthony Zinonos.

Special Guest: Thomas Ruff



http://atpdiary.com/exhibit/giorni-felici-casa-testori/

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