Tuesday, November 29, 2011

JOHN KEATS AND THE BEES

It has been an old comparison for our urging on - the Beehive; however, it seems to me that we should rather be the flower than the Bee - for it is a false notion that more is gained by receiving than giving - no, the receiver and the giver are equal in their benefits. 

C'è una vecchia immagine per il nostro correre, l'alveare, eppure, secondo me, noi dovremmo essere il fiore piuttosto che l'ape. Infatti è sbagliato pensare che si guadagna di più nel ricevere che nel dare. No, chi riceve e chi dà ha gli stessi vantaggi.
John Keats

JOHN KEATS'S SPIDER AIRY CITADEL

Memory should not be called Knowledge - Many have original minds who do not think it - they are led away by Custom. Now it appears to me that almost any Man may like the spider spin from his own inwards his own airy Citadel - the points of leaves and twigs on thich the spider begins her work are few, and she fills the air with a beautiful ciruiting.

Non si dovrebbe scambiare la memoria con il sapere -sono molti quelli che hanno menti originali e non lo sanno, per cui si lasciano trascinare dall'abitudine. Ora mi sembra che, in pratica, quasi chiunque possa, come il ragno, filare la propria cittadella celeste, ricavandola dal suo intimo. Le estremità delle foglie e dei ramoscelli su cu il ragno basa il lavoro non sono molte, eppure lui riempie l'aria di cerchi meravigliosi.


John Keats

Saturday, November 26, 2011

JAZZTAKEB

COMING IN EARLY 2012 ;)


The jazz store for alternate takes: live and from the archives. 

Il jazz store di alternate takes. Musica live e dagli archivi. 
 

Monday, November 21, 2011

MY SOLO EXHIBITION: OPENING PHOTOS

 PERSONALE: FOTO DELL'INAUGURAZIONE!

Giulia BERRA

a cura di Monica Villa

Inaugurazione sabato 19 novembre ore 18.30
Fino al 9 gennaio 2012
Cart Projects della GalleriaCart
Via Sirtori, 7 . 20052 Monza
http://www.galleriacart.it
 Per info e materiale: Monica Villa








Saturday, November 19, 2011

...3...2...1...0!

Monza () - dal 19 novembre 2011 al 9 gennaio 2012
Giulia Berra



 [Vedi la foto originale]
GALLERIA CART
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Eventi in corso nei dintorni


In occasione di questa personale Giulia Berra presenta un corpus del suo lavoro forse più interessante e in continua evoluzione : le città. Si tratta di una serie di plastici realizzati con materiali naturali (spine,piume,alveari, ecc...)che danno vita a diversi modelli di città impossibili.
 
orario: martedi-sabato ore 15,30-19,30
(possono variare, verificare sempre via telefono)


biglietti: free admittance
vernissage: 19 novembre 2011. ore 18,30
curatori: Monica Villa
autori: Giulia Berra
genere: arte contemporanea, personale






Thursday, November 17, 2011

LE MIE CITTA' INVISIBILI

Massimiliano Rossin su "Il Cittadino" di giovedì 17 Novembre 2011 (pag 54)  

http://www.ilcittadinomb.it/stories/Monza/248106_le_citt_invisibili_di_giulia_berra/


Le città invisibili di Giulia Berra

Prima personale alla Cart di Monza

17 novembre 2011

Monza - «Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti; ma so già che sarebbe come non dirti nulla» scriveva Calvino nel 1972 descrivendo per bocca di Marco Polo Zaira, una della città della memoria tra “Le città invisibili”. Ma «non di questo è fatta», quanto «di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato: la distanza dal suolo d'un lampione e i piedi penzolanti d'un usurpatore impiccato; il filo teso dal lampione alla ringhiera di fronte e i festoni che impavesano il percorso del corteo nuziale della regina; l'altezza di quella ringhiera e il salto dell'adultero che la scavalca all'alba».

Oppure una grondaia inclinata, aggiungeva, e un gatto che passa e sceglie un suo percorso o «gli strappi delle reti da pesca e i tre vecchi che seduti sul molo a rammendare le reti », che «si raccontano per la centesima volta la storia della cannoniera dell'usurpatore, che si dice fosse un figlio adulterino della regina». Perché la città, racconta Calvino, non è solo pietra e cemento e catrame che ricevono il passaggio dell'esistenza: una città è soprattutto quello che racconta negli spigoli delle vie come sulle linee di una mano, «graffi, seghettature, intagli, svirgole» che sono la rappresentazione stratificata della vita.

Di questo si occupa Giulia Berra, ospite della galleria Cart di via Sirtori 7 da sabato con una personale che racconta una sezione parziale eppure compiuta della sua produzione: plastici di città fatti di materia organica ispirati al lavoro di Calvino, usando spine, crisalidi di farfalla, galle, alveari e piume «provenienti da vecchie collezioni, dalle Oasi delle farfalle o trovati morti in natura». Un'entomologia urbana che serve per descrivere «il rapporto cha ognuno di noi ha con la società e con una differente concezione di vita. Il modello-città preferito è cosi caricato di implicazioni psicologiche differenti per ciascuno» scrive Monica Villa, alla seconda mostra organizzata come curatrice nella nuova project room di Cart.

«La scelta di una città ricca di spine ci porta a pensare a una chiusura totale all'esterno, alla paura per il cambiamento, la città di piume illustra una città confortevole ma avulsa dalle realtà». Così come le crisalidi per Berra - cremonese, nata nel 1985, alla sua prima personale proprio a Monza - rappresentano un contesto fatto di potenza inespressa e i baccelli sono una città fatta di prosperità. È la natura a farsi rappresentazione di un universo abitato e, transitivamente, uno spazio abitato diventa rappresentazione dei caratteri dell'individuo. La personale apre sabato, 19 novembre, alle 18.30, per poi restare aperta fino al 9 gennaio da martedì a sabato, dalle 15.30 alle 19.30 (ingresso libero).

Massimiliano Rossin

PERSONALE: ASPETTANDO IL VERNISSAGE


 Giulia BERRA

 a cura di Monica Villa

Inaugurazione sabato 19 novembre ore 18.30
Fino al 9 gennaio 2012
Cart Projects della GalleriaCart
Via Sirtori, 7 . 20052 Monza
http://www.galleriacart.it
Per info e materiale: Monica Villa




La sua ricerca artistica si concentra sulle sottili connessioni fra processi naturali e umani, indagando le relazioni e i legami che si instaurano con l’ambiente.
Sviluppando le conoscenze entomologiche trasmessele dal padre, Giulia Berra utilizza elementi naturali ed insetti provenienti da vecchie collezioni, dalle Oasi delle Farfalle o trovati morti in natura.
In particolare la sua attenzione si concentra sul tema della crisalide vuota (exuvia) come metafora del cambiamento psicofisico ed emotivo.

In questa occasione, Giulia Berra presenta un corpus del suo lavoro forse più interessante e in continua evoluzione: le città.
Si tratta di una serie di plastici realizzati con materiali naturali (spine, galle, crisalidi di farfalla, alveari, piume) che danno vita a diversi modelli di città impossibili.
Ispirandosi a “Le città invisibili” di Calvino, Giulia indaga il rapporto che ognuno di noi ha con la società e con una differente concezione di vita. Il modello-città preferito è così caricato di implicazioni psicologiche differenti per ciascuno.
La scelta di una città ricca di spine ci porta a pensare ad una chiusura totale verso l’esterno, alla paura per il cambiamento e all’insicurezza, diversamente, la città di piume illustra una città-nido confortevole, piacevole ma avulsa dalla realtà. L’agglomerato di crisalidi vuote rispecchia una città metamorfica piena di inespresse risorse, mentre l’insieme di baccelli racconta di città prospere e fiorenti.

“Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni di un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi.” Italo Calvino

Completano la mostra una serie di ricami su carta della serie “Arachne”.
Giulia si trasforma in nuova “Aracne”; la sua abilità di tessitrice ci restituisce delle vere e proprie ragnatele ricamate. Il confronto non é più con la dea Atena bensì direttamente con il mondo animale. In questa sfida è, ancora una volta, l’essere umano a perdere; dalla natura dobbiamo solo imparare.

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