“GIORNI FELICI” A CASA TESTORI
Novate Milanese è un paesone alla periferia nordoccidentale di Milano, a cui è collegato da una periferia che nel tempo si è allargata fino a inglobarlo. Casa Testori sorge lungo i binari della ferrovia, accanto alla fabbrica di famiglia; costruita agli inizi del ’900, è il luogo dove nacque e trascorse la vita Giovanni Testori, straordinaria figura di scrittore, drammaturgo e critico d’arte, cantore della Milano popolare e struggente degli anni ’50. Rimasta disabitata a lungo dopo la sua scomparsa nel 1993, negli ultimi tempi la dimora ha ricominciato a vivere grazie al lavoro dell’Associazione Giovanni Testori Onlus: così, a periodi alterni, le stanze, il giardino e ora anche le cantine aprono al pubblico ospitando iniziative culturali diverse. Come nel caso di “Giorni felici”, quinta edizione di un ciclo di mostre collettive che ha il nome di un’opera di Beckett amata da Testori. Ventitré artisti più o meno affermati, uno per stanza, hanno preso possesso degli spazi ormai vuoti della casa, dando vita ognuno a un microcosmo temporaneo sotto la curatela di Marta Cereda.
Tra le opere che abbiamo amato di più ci sono il neon Culture non stop di Marjia Sevič, nato come intervento di denuncia per la chiusura del Museo d’Arte Contemporanea di Belgrado e ora collocato sulla facciata della casa; L’altro livello sulla terra di Elisabetta Falanga, installazione che riproduce l’atmosfera claustrofobica e di isolamento della stanza di un malato dimezzandone l’altezza con una lastra di vetro ricoperta di terra; Esprit de fenêtre di Chiara Briganti, che popola la cucina della casa con le sue scatole magiche, piccoli mondi in miniatura creati assemblando stampe antiche e frammenti di materiali eterogenei; la wuderkammer di Giulia Berra, figlia di un entomologo a cui l’artista si ispira per le sue opere, prendendone allo stesso tempo le distanze tramite l’utilizzo delle sole spoglie degli insetti che utilizza (e Spoglia è appunto il nome del progetto site-specific); i disegni giganteschi e coloratissimi dell’Atelier dell’Errore posti lungo la scalinata, che riproducono immaginari animali volanti opera di bambini ospiti di un reparto di Neuropsichiaria Infantile. E infine Gabriella’s glow: in una delle stanze d’angolo della casa – la family room dominata da una meravigliosa opera permanente su intonaco di Andrea Mastrovito che ritrae la famiglia Testori – sfilano i collage di Anthony Zinonos, che interpreta a suo modo l’album dei ricordi di Gabriella, sorella di Giovanni Testori scomparsa a marzo. Fino al 13 luglio.
No comments:
Post a Comment