Tuesday, November 5, 2013

TERNA 05


Giulia Berra, Superorganismi (Anatomia di un corpo sociale), triptych, embroidery on Japanese paper, 3 elements, 78,9x109,1 cm each, 2012

My work "Superorganismi (Anatomia di un corpo sociale) competes for Terna 05 Prize (To Be or Not to be. With others). This triptych of embroideries shows the structures of giant ant hills with their cavities and tunnels transformed into coils of wire, organic drawings similar to cells and organs, dealing with both the social nature of these insects and of the human beings.



Giulia Berra, Superorganismi (Anatomia di un corpo sociale), trittico, ricamo su carta giapponese, 3 elementi, 78,9x109,1 cm cad, 2012


Ma come hanno fatto, le formiche e gli altri insetti sociali, a diventare gli organismi predominanti nell'ambiente terrestre? A nostro parere, la loro superiorità deriva direttamente dalla loro natura sociale |…| E gli esseri umani, i mammiferi di maggior successo in tutta la storia della Terra, sono anche di gran lunga i più sociali."

 Bert Hölldobler, Edward O. Wilson, Formiche

Superorganismi, anatomie di corpi sociali, paesaggi urbani sotterranei, terminazioni nervose di insetti sociali. Cos'hanno in comune esseri umani e formiche, se non l'eusocialità? Questa capacità di strutturare comunità dove convivono grazie a spinte altruistiche più generazioni li ha resi entrambi dominanti per impatto ambientale ed espansione territoriale. Nei formicai, nelle città, espressione di complesse civiltà, selezione individuale e selezione di gruppo plasmano la società, dando luogo ad agglomerati simili ad organi.  Sospeso fra il disegno anatomico e la cartografia, il trittico di ricami su carta giapponese trasforma le foto di calchi scientifici di giganteschi formicai in intrecci, giocando fra pieno e vuoto, bidimensionalità e tridimensionalità, sopra e sotto. I cunicoli e le celle delle colonie di formiche diventano nodi, gangli, circonvoluzioni di legami, maglie e passaggi, avviluppando un sottile foglio di carta giapponese. Estesi come mappe di città immaginarie, ramificati come sistemi neurali, spettrali come celenterati, questi ricami presentano uno schema poetico e ridotto di città di microscopiche creature collaborative, lavoratrici, competitive, in grado di modificare sostanzialmente l'ecosistema in cui vivono.

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