L’agorà di minartextil a Villa Olmo
E’ stata inaugurata nel pomeriggio di sabato 6 ottobre 2012 la ventiduesima edizione di Miniartextil, mostra internazionale di arte contemporanea di matrice tessile, dedicata quest’anno all’ “agorà”, intesa come piazza aperta e luogo di confronto e di scambio di linguaggi.
Una folla senza precedenti ha affollato Villa Olmo in occasione dell’inaugurazione di Miniartextil, segno evidente del fatto che la mostra dedicata all’arte di matrice tessile è ormai stabilmente entrata nel novero degli appuntamenti di rilievo del calendario artistico comasco. Un pubblico variegato – e non solo di addetti ai lavori – che ha mostrato di gradire non solo le opere esposte, ma anche l’ambientazione. Tutto il piano terra della grande villa neoclassica ospita infatti le diverse installazioni e – nel grande salone da ballo – la rassegna dei “minitessili” che hanno partecipato al concorso internazionale.
Il tema di quest’anno è l’ “agorà” cioè la piazza – centro della vita politica e sociale della polis greca. Il riferimento è ovviamente da intendersi in senso lato, o meglio ancora come garbata provocazione al confronto, alla commistione di lingue e linguaggi artistici diversi e anche contraddittori: una realtà a cui Miniartextil ci ha abituati fin dall’inizio con queste opere sempre ai margini dei diversi generi artistici e provenienti dalle nazioni più lontane. Come sempre, tra le tante proposte, alcune risultano davvero affascinanti, come l’iridiscente installazione di Gabriel Dawe che accoglie il pubblico dal soffitto del grande atrio (Plexus n.19) o la selva di semi di cardo con il barbagianni di Claire Morgan nella sala ovale (Here is the End of All Things) o ancora le immagini burlesque di Mahé Boissel nel teatrino (Medea, dalla Bella Donna alla Donna Ultima). Ma ognuno troverà la propria opera preferita tra le tante esposte, in un gioco di grande ricchezza e di grande apertura culturale che è la vera forza di questa fondamentale esperienza comasca. [Fabio Cani - Ecoinformazioni]
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