Thursday, July 21, 2016

About Saudade do Futuro...

SAUDADE DO FUTURO

Site specific installations, 2016

Oak galls and yarns; embroidery on cardboard

For the Museo Municipal Amadeo De Souza Cardoso Giulia Berra (Cremona, Italy, 1985) presents a project strictly connected with architecture that deals both with the contest of Amarante and with the social-economic situation of Portugal in the period of the Artist Residence. It is an utopic dimension, where the references to Nature become aspirations of changing and rebirth.
Between the granite arches a galaxy of oak galls, collected in the city Park, is developed. Galls are “pearls of wood”, caused by plant parasites, that find in these abnormal outgrowths the perfect condition to complete their life cicle. Connected by the web, they become a constellation of planets, a metaphor of the Man/Nature relationship.
On the walls we have instead two panels of azulejos, that present a raffia-on-cardboard- embroideried motif of cicicada spoils. If usually the Tale of the Cicada and the Ant refers to P.I.I.G.S. Situation, the artist instead was inspiredby ancient legends which associate these insects to the misteries of metamorphosis and resurrection. Cicadas, in facts, spend years underground as larvae and burrow their way out and shed their skin when they are ready to become an adult and fly away. So, abandoned spoils are the frozen state of the exoskeleton of a cicada, eternalised teenage state.


SAUDADE DO FUTURO

Installazioni site specific, 2016

Refe e galle di quercia; ricamo in rafia ed erbe su cartone

Per il Museo Municipal Amadeo De Souza Cardoso Giulia Berra (Cremona, 1985) presenta un progetto in stretto dialogo con l'architettura, che fa riferimento sia al contesto territoriale di Amarante, sia alla situazione socio-economica del Portogallo nel periodo di Residenza. E' una dimensione utopica, dove i richiami al mondo naturale diventano aspirazione al mutamento e alla rinascita.
Fra gli archi di granito prende forma una galassia di galle di quercia raccolte nel Parco cittadino. Si tratta di “perle di legno” sviluppate dalle piante in presenza di parassiti, che in queste escrescenze abnormi trovano un habitat perfetto per portare a termine il loro ciclo vitale. Grazie alla rete, le galle diventano costellazione di mondi e metafora del rapporto dell'uomo con l'ambiente.
Le pareti accolgono invece due pannelli di azulejos realizzati con ricami in rafia su cartone con un motivo di spoglie (resti di muta) di cicala. Se la Favola della Cicala e della Formica sovente viene citata in riferimento ai cosiddetti P.I.I.G.S., l'artista riprende invece antiche leggende che associano questi insetti ai misteri della metamorfosi e della resurrezione. Le cicale, infatti, trascorrono anni sottoterra allo stato larvale, per poi uscire all'aria aperta, mutare completamente forma, abbandonare l'esoscheletro esterno irrigidito nell'antico aspetto e volar via.





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