Friday, May 30, 2014

CORRIERE DELLA SERA, GIORNI FELICI

Saranno famosi: «Giorni felici» 
a Novate Milanese
Artisti espongono e «alterano» gli spazi della villa: un luogo vicino e carico di suggestioni
di Chiara Vanzetto


Torna a Casa Testori la mostra collettiva «Giorni felici» (titolo preso a prestito da una pièce di Beckett, molto amata dall’autore del «Ponte della Ghisolfa»), quinta edizione e 23 artisti. Un ritorno felice, giocando sulle parole ma non troppo. Perché ogni volta la formula si rinnova e sorprende con piacere, pur conservando punti fissi. Come la capacità degli autori di entrare in empatia con la bella dimora di Giovanni Testori, vuota d’arredi ma carica di suggestioni. Come l’ampia presenza di giovani, talentuose promesse dell’arte che si confrontano con maestri già affermati. O ancora il rapporto uno a uno: ogni stanza un artista, ogni stanza un mondo, giardino compreso.
Quest’anno anche diverse novità, racconta Giuseppe Frangi, presidente di Associazione Giovanni Testori Onlus che organizza l’esposizione con il sostegno di Sisal (fino al 13 luglio, largo A. Testori 13, Novate Milanese, ingr. libero, tel. 02.36.58.96.97, www.casatestori.it ). «Per la prima volta abbiamo una curatrice, Marta Cereda, 27 anni. E per la prima volta abbiamo valorizzato nuovi spazi, le cantine e la facciata della villa». Partiamo da qui: sopra il portone brilla un neon multicolore, opera della serba Marjia Sevic, intitolato «Kultura non stop»: il programma della Casa, luogo aperto e accessibile. Accedendo agli spazi domestici, il salone è dedicato alle tele espressioniste dello svizzero Martin Disler, scoperto proprio da Testori. Nume tutelare della cucina è Chiara Briganti, decana del gruppo con i suoi 93 anni, che racchiude in teche trasparenti microcosmi incantati fatti di stampe ritagliate e piccoli oggetti.



D’impatto forte l’installazione della siciliana Elisabetta Falanga, che ricrea in una camera da letto l’atmosfera d’isolamento della malattia. Presenza stupefacente, nel vano scale, i grandi uccelli in volo disegnati a più mani da Atelier dell’Errore, laboratorio di arte terapia per bambini disagiati guidato da Luca Santiago Mora. Al piano superiore si prosegue con la ricerca concettuale sul calar del buio di Agostino Bergamaschi e con la pittura liquida e coloratissima di Andrea Bruschi, entrambi classe 1990. O con la stanza da entomologa di Giulia Berra, che utilizza spoglie di cicale per meditare sulla metamorfosi. E poi il lavoro su antiche incisioni di Marco De Sanctis, gli scatti di Thomas Ruff sul mercato del pesce di Napoli, i collage di Anthony Zinonos dedicati a Gabriella Testori, sorella di Giovanni. Non si dica che Novate è lontano. Lontano da dove?

30 maggio 2014 | 11:30






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